Solo Moda Sostenibile Weekly

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#105 A proposito di indici
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#105 A proposito di indici

La newsletter di Solo Moda Sostenibile

SoloModaSostenibile
Jun 4
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#105 A proposito di indici
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Lo so, stamani il caffè lo state prendendo in qualche località di mare o di montagna e di leggere la newsletter non avete molta voglia. Io però sono a casa e non posso fare a meno di scrivervi alcune cose che ho approfondito questa settimana. Se siete in pausa relax, chiudete subito la mail: lunedì sarà sempre lì pronta per essere letta, non rinunciate al vostro tempo libero!

Questa settimana è uscito il Sustainability Index di The Business of Fashion. E’ la sua seconda edizione, ma io alle mie lezioni lo mostro sempre agli studenti. Innanzitutto perché mi aiuta a raccontare che la parola sostenibilità non copre solo un aspetto, ma un insieme di azioni che vanno in direzioni diverse. Emissioni, trasparenza, acqua e chimica, materiali, diritti dei lavoratori, gestione dei rifiuti: la valutazione tocca numerosi aspetti, prendendo in considerazione gli obiettivi 2030 di 30 delle più grandi società quotate in borsa della moda nei settori del lusso, dell'abbigliamento sportivo e del fast fashion.

The BoF Sustainability Index 2022 - source BoF website

Come vedete sul podio c’è Puma, seguita da Kering. La trasparenza e le emissioni sono i due aspetti più presidiati nella classifica generale: la media è rispettivamente di 35/100 e 38/100. La gestione dei rifiuti è il tema dove si sono raggiunti i risultati peggiori. E’ un tema sul quale i brand stanno iniziando a misurarsi, ma molti ancora brancolano nel buio.

A me sorprende anche la media sui materiali: 25/100. Negli ultimi siamo stati tartassati da campagne di marketing di ogni brand incentrate sull’uso di preferred materials, certificati o tracciati. Poi si vanno ad analizzare i risultati concreti e le performance sono un po’ deludenti. Probabilmente la transizione verso materiali più sostenibili è in corso, ma i dati ci raccontano un’altra storia: immagino che solo alcune capsule oppure i prodotti destinati a fare vetrina sui siti siano realizzati con materiali che possiamo definire sostenibili. Per il resto, i materiali scelti sono quelli convenzionali.

In definitiva, il cambiamento è in corso, ma non va veloce come vorremmo o come qualcuno vorrebbe farci credere. Cosa ne pensate?

Photo by Dmitriy Frantsev on Unsplash

QUANTO IMPATTA IL KIT DA CICLISTA? Sicuramente tra di voi c’è chi ama questo sport, che permettere di stare a contatto con la natura e di mettersi alla prova in nuove sfide. L’abbigliamento tecnico è fondamentale, ma quanto impatta? Il poliestere è la fibra più utilizzata, con tutte le varie implicazioni. Ho letto un articolo su una rivista specializzata che non potevo fare a meno di condividere con voi (eccolo qui). La progettazione del capo è fondamentale per migliorare la performance sportiva: è in questa fase che vengono fatte le scelte chiave su un capo, come ad esempio come verrà utilizzato, con quali materiali sarà realizzato, dove verrà prodotto e quanto sarà riciclabile. Tutte queste scelte hanno un impatto sulla catena di fornitura.

Il trend in questo settore è quello di utilizzare materiali riciclati, che garantiscono le stesse performance di quelli vergini. Si parla di poliestere riciclato meccanicamente, citando un dato di Apparel Impact Institute: incrementando l’uso del poliestere riciclato meccanicamente dal 15% al 30% si può avere una riduzione di 23 milioni di tonnellate di emissioni.

Il tema dell’impatto dell’abbigliamento sportivo è molto attuale: chi ama fare gli sport all’aria aperta, non può fare a meno di porsi il problema di quanto impatta quello che indossa per fare sport. In Italia un gruppo di sportivi ha deciso di dare vita a un vero e proprio movimento, che vuole sensibilizzare il pubblico su questo tema. Si chiama The Outdoor Manifesto, potete leggerlo qui e anche aderire, se vi va.

Mi fermo qui, adesso mi prendo una pausa anche io. Buon weekend


E’ un settore in enorme espansione, che sta faticosamente cercando di iniziare un percorso di sostenibilità, per ridurre l’impatto ambientale della produzione: i tessuti spalmati sono sempre più protagonisti della moda, soprattutto per il boom dei materiali alternativi alla pelle che stanno scalando il mercato. Tra il processo di produzione e le sostanze chimiche utilizzate, però, ci sono diverse criticità che devono essere risolte.

La Gommatex è riuscita a ridurre al minimo l’impatto con Akkadueo® Bio, un coagulato in poliuretano privo di solventi chimici dannosi, con una componente Bio Based nella materia prima poliuretanica. Il tema è abbastanza tecnico, ma Alessandro Artusi, direttore di produzione di Gommatex e protagonista dell’intervista, è riuscito a farmi comprendere anche processi complicati.

Ascolta l’episodio di Solo Moda Sostenibile su #spotify #spreaker #applepodcast #googlepodcast.

Oppure dall’articolo sul blog, che trovi cliccando qui.


Da leggere:

  1. Se paghi i tuoi capi di moda pochi euro, stai pagando ancora meno chi li ha realizzati per te - The Vision

  2. Milano, l’ombelico del mondo in cui i creativi della moda hanno preso casa - D Rep

  3. 5 itinerari per scoprire tutta la moda al Fuori Salone - Vogue Italia

  4. La Commissione UE lavora alla revisione della Direttiva Rifiuti. Al via la consultazione pubblica - Economiacircolare.com

  5. Guida alla Milano Design Week 2022, IDModa


Ed eccoci alla grande notizia: sarò una degli speaker del Global Fashion Summit a Copenaghen. Ancora non ci credo! Il 7 e 8 giugno nella capitale danese si riuniranno gli attori più influenti della moda mondiale, nell’evento organizzato da Global Fashion Agenda: brand, produttori, campaigner, giornalisti. Il tema di questa edizione, che torna “fisica” dopo due anni di pandemia, è “Alliance for a new era”.

Date un’occhiata al programma e vi renderete conto che si discuterà di tutti gli argomenti “caldi” che il mondo del fashion sta affrontando adesso. Ma sarà anche una grande occasione di networking e sono certa che troverò tante cose interessanti da raccontarvi.

Se ci sarete anche voi, scrivetemi, così ci prendiamo un caffè: silvia@solomodasostenibile.it


Questa newsletter è frutto di un attento lavoro di ricerca. E’ un lavoro che svolgo in maniera autonoma e indipendente. Se vuoi supportarmi, offrimi un caffè.

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